La vgilia us magnèva pasta e cis
E us giva u rusèrji fina al dis; piò tèrd a c’ avjimji ma la cisa arnuvand la gravata o la camisa, e s’ e’ pensjir rivolt a ma cla gròta ascultimji la Mèsa ad mezanòta, e quand mli nòsti chèsi u s’ arturnèva, la noiva silenziousa la fiuchèva. El dè ‘d Nadèl, cum ch’l’era tradizioun, u j era e’ brud ad chèrna s’e’ capoun, e prì un dè ansirmi piò purèt perché tla pgnàta a avimji anchè i caplètt. |
E sàta
e’ piàt di ba, ogni burdèl ,
l’ èva masè la lètra del Nadèl, duvè ch’ us prumitiva da ès piò bun e da nò fè rabiè piò ma nesun. Nostalgia d’un Nadèl in luntanènza, quand a n’ avimji tota st’ abundènza; quand la gènta la era in povertà, mo la campèva tla serenità. Checco Guidi (poesia tratta dalla raccolta “E’ garboin”) NOSTALGIA DI NATALE
(TRADUZIONE)
Mi ritorna alla memoria un natale di tanti anni fa,quando eravamo più bambini, quando l’albero non era addobbato con le palline colorate ma con mandarini,wafer e caramelle,che a causa della nostra golosità nel giorno di Natale restavano soltanto i fili. E il Presepe fatto con le statuine di gesso,c he a noi piaceva comunque tanto, e se la capanna veniva costruita con pezzi di legna tagliata si creava un’atmosfera particolare e ci sembrava così vero che pareva di essere a Betlemme nella notte della nascita! La sera della vigilia si mangiava pasta e ceci, poi si recitava il Rosario con la famiglia riunita; più tardi ci preparavamo per andare in Chiesa rinnovando una cravatta o una camicia e con il pensiero rivolto alla Grotta ascoltavamo la Messa di Mezzanotte; e quando tornavamo alle nostre case, fioccava silenziosa la neve. Il giorno di Natale,come era tradizione,in tavola c’era il brodo di carne con il cappone e per un giorno non eravamo più poveri perché nella pentola bollivano i cappelletti fatti in casa. E sotto il piatto del babbo,ogni bambino aveva nascosto la “Letterina di Natale” nella quale si prometteva di essere più buoni e di non fare più arrabbiare i familiari. Nostalgia di Natale lontano nel tempo quando non c’era tutto questo benessere, quando la gente lottava contro la povertà ma viveva più serena. |